Xeniteia
Solo monaci e delinquenti
di don Flavo Lazzarin
Dal sito della Diocesi di Mantova pubblichiamo un'interessante riflessione di don Flavo Lazzarin missionario mantovano fidei donum in Brasile:
“Negli anni a venire ci saranno solo monaci e delinquenti. E, tuttavia, non è possibile farsi semplicemente da parte, credere di potersi trar fuori dalle macerie del mondo che ci è crollato intorno. Perché il crollo ci riguarda e ci apostrofa, siamo anche noi soltanto una di quelle macerie. E dovremo imparare cautamente a usarle... continua a leggere
Dalla gnosi all’Antropocene
di Andrea Russo
di Andrea Russo
Quello che cercherò di fare nelle prossime pagine è accendere una piccola luce che illumini quello che a me pare il cono d’ombra della nozione di xeniteia. Ciò che qui è in questione non è la xeniteia per così dire “genuina” dell’ethos monacale, che Mario Tronti e Marcello Tarì hanno messo in rilievo nel testo inaugurale di questa rubrica; quanto piuttosto la xeniteia come esercizio morale di squalificazione e negazione del mondo e della terra, che è tipica della sensibilità gnostica. «Estraneo» è una parola nuova nel linguaggio dell... continua a leggere
I sogni dei monaci. Estraniamento e tecnica di sé
Alessandro Baccarin
«La xeniteia è la rinuncia irrevocabile a tutto ciò che per noi ha il sapore della patria, e che si contrappone fra noi e la santità, il nostro scopo ultimo. La xeniteia è il comportamento privo di vacuità, la saggezza intima, l'unione senza politica, la forma di vita segreta, il fine invisibile, il pensiero del mistero, la fame di frugalità, il desiderio ardente di povertà, la sete inestinguibile del divino, la pienezza d'amore, l'odio viscerale per la fama, la profondità del silenzio».
Con queste parole di marmo Giovanni Climaco... continua a leggereXeniteia ed epoché
Epimeteo*
La proposta, vagamente provocatoria, che si vuole avanzare qui, a proposito di xeniteia, contemplazione e combattimento, consiste nell’individuare nell’epoché fenomenologico-trascendentale husserliana una delle forme più radicali di “estraniamento” dal mondo: “La scienza positiva è una scienza che si è smarrita nel mondo. Attraverso l’epoché si deve prima perdere il mondo per poterlo poi riottenere nell’universale presa di coscienza di se stessi. Come ha detto Agostino: Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas.... continua a leggere
Marcello Tarì
Di monaci in battaglia e di comunismo orante
«...Voce del monaco nella battaglia.
Voci di tutti gli oppressi del mondo: infinite voci
qui raccolte nella voce di un orante attraversato da tutte le passioni.»
D.M. Turoldo
Nel suo testo Lontano da dove Fabio Milana ci dice cose di grande rilievo, alcune così profonde da scoraggiare qualsiasi considerazione frettolosa. A dispetto del suo tito... continua a leggere